| | | | | Lo Sforzato, o in dialetto locale "Sfursat", è un antico retaggio di quei vini chiamati dagli storici “greci”, per il loro metodo di fabbricazione che consisteva nel lasciare le uve ad appassire al sole su canne o stuoie di vimini. Le cronache antiche parlano del vino dal 1500 fino ai giorni nostri, e tanti sono i nomi famosi di scrittori che cantano le sue lodi.I vigneti crescono sulla sponda destra del fiume Adda, tra Ardenno e Tirano, in provincia di Sondrio, su terreni declivi e di natura brecciosa, ben esposti, sopra i 600-700 metri. Lo Sforzato di Valtellina prende pertanto il suo nome dal tipico procedimento di appassimento dell'uva, che in questo caso appartiene al vitigno Nebbiolo in percentuale non inferiore al 90%. La qualità del prodotto pero' non dipende dalle tecniche di produzione quanto dalla qualita' dell'uva e delle favorevoli condizioni pedoclimatiche. Lo Sfursat prevede un periodo di essiccamento dell'uva in modo che, come per l'amarone, sapori, estratto secco e odori siano più intensi, accompagnati da un residuo zuccherino importante. Il risultato è un prodotto non dissimile da un buon amarone e non troppo lontano nemmeno da un vino piemontese ma con spiccate note personalissime. Viene degustato con piatti a base di carne tipici della tradizione valtellinese, formaggi stagionati molto saporiti e infine è anche un ottimo vino da meditazione. Il suo colore e' rosso rubino, l'odore e' fruttato con aromi di sottobosco, tabacco, noce moscata e liquirizia, dal profumo persistente e il gusto risulta secco, caldo, di media morbidezza, di gran corpo e di tannino ben presente ma vellutato. |
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1 commento:
Grazie per le note informative!!! Ben vengano, a presto Francesco
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